giovedì 21 marzo 2013

Il Villaggio Globale

In questa società volta alla distruzione dei valori portanti e basata sui messaggi che ci vengono imposti da media prezzolati ha ancora un senso cercare di parlare alle persone, trasmettere un pensiero, discutere, ragionare?
Le masse non esistono più, capiscono solo un unico linguaggio che è quello che viene imposto loro dalla comunicazione virtuale.
I social network, che all'inizio sembravano uno strumento di libertà e condivisione immediata del pensiero si sono rivelati il livello massimo dell'ignoranza collettiva dove ognuno può postare ogni cosa senza una verifica e senza un controllo e dove altri rispondono a questo nulla prendendo posizioni su fatti inesistenti o volontariamente falsati.
Noi siamo travolti da tutto questo, distrutti dai ritmi incessanti del nulla che divora le notizie, non le approfondisce, le distorce.

I libri sono relegati al contorno in case costruite intorno all'altare televisivo.

La politica , il sociale , il vivere quotidiano vengono progressivamente trasformati in un immenso blob senza forme dalla massa consumatrice di tutto. Dai centri commerciali di finta aggregazione dove ognuno compra le stesse cose, ai social network dove tutti sono amici, dal twitter inviato al vip nella finta convinzione di essergli amico al pensiero che ognuno deve avere tutto.

Il villaggio globale tanto esaltato si sta dimostrando per quello che è: la manipolazione di pochi dell'ignoranza di molti. Il vuoto all'interno del quale costruire le oligarchie.