sabato 16 marzo 2013

Dal Blog di Antonio Lupetti. Woorkup

Come non condividere il pensiero di Lupetti....e' assurda questa continua corsa a scrivere qualsiasi cosa, qualsiasi bestialità, alla quale si assiste negli ultimi anni sul web. Nulla viene controllato, tutto è concesso. Il sonno della ragione è sempre più presente.



Il cardinale Jean-Louis Pierre Tauran durante l'Habemus Papam.
Il cardinale Jean-Louis Pierre Tauran durante l’Habemus Papam.
Ne parlo oggi, con un po’ di ritardo rispetto al chiacchiericcio mediatico di tutto quello che è stato detto e scritto nei giorni scorsi sull’elezione di Papa Francesco I. Tratto la questione in maniera spicciola ed estremamente sintetica. I commenti li lascio a voi.
A chi ha seguito l’Habemus Papam non sarà sfuggito lo “strano” modo di parlare del cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran che dalla finestra affacciata su Piazza San Pietro ha annunciato il nome di Jorge Mario Bergoglio come il nuovo vescovo di Roma.
Poco dopo su Facebook sono comparse due pagine che ironizzano pesantemente sul modo di parlare e sulle “movenze” del cardinale. Il titolo, “Il Tossico Che Ha Annunciato Il Papa”. La descrizione, “L’uomo che si è fatto la fumato bianca”. Le pagine, al momento, hanno rispettivamente 46.000 e 10.000 like e registrano un trend in continua crescita. Sarebbe tutto molto comico e divertente. Per la serie, fumati una bella canna e vai con lo sballo. Se non fosse che il cardinale Turan è affetto dal morbo di Parkinson. Per chi non lo sapesse è una malattia degenerativa, altamente invalidante, che porta alla morte.
Agli imbecilli che hanno creato le pagine, sapete, non fa per niente ridere. Agli imbecilli che hanno premuto like, sapete, anche questo, non fa per niente ridere. Non è questione di essere bacchettoni o di “scandalizzarsi per così poco”. E’ un’offesa feroce a tutti quei malati e a tutte le famiglie di coloro che sono devastati dal morbo. E dico devastati. Perché il Parkinson è come il cancro. Non lascia grandi speranze.
Scherzate con tutto quello che volete. Ma abbiate un minimo, dico un minimo soltanto, di buonsenso. Un minimo di sacrosanto rispetto. E soprattutto un briciolo di sensibilità e d’intelligenza. Fatelo almeno per voi stessi. Per evitare di apparire identici a un anonimo branco di pecore, coi cervelli spenti, addormentati, inconsapevoli di tutto quanto, capaci giusto di premere un bottone su Facebook e farvi una mezza risata. Convinti, a torto, di aver fatto la cosa più divertente della vostra vita.